Rieccoci con un altro appuntamento della rubrica FORZA TEMPO ...
Premessa:
Con il termine CLOWN viene chiamato il cosiddetto "PAGLIACCIO" (o anche omino di paglia, di pezza).
Dagli antichi improvvisatori delle feste in onore di Dioniso, nell' antica Roma, bisognava sprigionare la voglia di riso e di gioia.
Secondo Aristofane, la commedia doveva essere satira e quindi teatrale.
I primi attori comici venivano chiamati BUFFONI E GIULLARI!!!
Infatti Il primissimo buffone di cui si abbia notizia fu proprio un nano, alla corte del faraone Pharaoh Pepi o Papi I.
Nei nostri giorni e' divenuta una terapia importante: CLOWN e NASO ROSSO sia per i bambini che per gli anziani e molti ospedali la utilizzano e funzionaaaa!!!
Siamo a Milano, oggi la nostra intervista e' rivolta a Emanuela, libera professionista e per passione CLOWN come volontaria.
Ed e' proprio di Emanuela come “Clown” che oggi vi voglio parlare!
Un bambino non ha paura dei giudizi, ecco, un clown cerca di portare gli adulti a reagire un po’ da bambini.
A lasciarsi andare. Insomma, a guardare da mille prospettive».
Emanuela, clown - artista che porta il sorriso anche tra i bambini e gli anziani ammalati negli ospedali e non solo, come clown terapia.
L'abbiamo incontrata e rivolto alcune domande: parlando con Emanuela è impossibile non notare la capacità - lavorando su occhi, sopracciglia, naso, fronte, bocca - di mutare espressione in un nanosecondo.
E di provocare a seconda irritazione, serenità, stupore.
Come clown quando nasci? E perche' questa decisione?
Emanuela:
La-Kunì ha iniziato il suo cammino clown piu' di 22 anni fa.
Dopo aver toccato con mano i reparti di pediatria come Emanuela, e da li' ha iniziato a pensare che prima o poi sarebbe tornata sotto un'altra veste, perché portare colore e energia positiva in una camera d'ospedale avrebbe fatto bene sia a lei che alle persone che avrebbe incontrato.
Se dovessi dare un consiglio ai bambini che ci leggono?
Emanuela:
Spesso siamo noi che dovremmo ascoltare i loro consigli, affrontare la vita con lo sguardo e lo stupore dei bambini.
E ai loro genitori per far sorridere i loro bimbi di piu'?
Emanuela:
Avere tempo da dedicare a loro e ritornare a giocare anche con dei semplici giochi.
Milano come reagisce a questo tipo di spettacoli?
Emanuela:
«Beh, è l’unica città internazionale d’Italia.
Ha scuole troppo storiche perché nella società non ne rimanga l’energia.
Di questa città adoro le spinte culturali e prendo atto della morte della dolce vita .
Girano meno soldi.
Ma in generale c’è una maggior esitazione nell’esplorare il prossimo».
Ringrazio Emanuela per il tempo che ci ha dedicato e....tanti tanti sorrisi a tutti perche' sorridere fa bene al CUORE!
E con questo Vi auguro un Weekend pieno di sorrisi e felicita' e al prossimo articolo della rubrica FORZA TEMPO !!!