Robert Altman stia pure comodo, non ho la minima intenzione di fare paragoni fra le sue pellicole e l’ultima, vincente, di Iñárritu. Se proprio deve scomodarsi qualcuno, è il cinema hollywoodiano.
Il sottotitolo di Birdman, “L’imprevedibile virtù dell’ignoranza” è geniale in quanto riassume lo status genetico di un mondo che si dice essere in declino. Sebbene sia collegato e spiegato con una scena il significato di questa brillante intuizione, con l’accostamento al titolo assume una valenza più generale e globale. Direi ritrattistica.
Tanto quanto nel film, l’universo hollywoodiano è pieno di ignoranti e magari cretini. Dal produttore, ai giornalisti, al pubblico.
Tutti sanno fare il loro lavoro (forse) ma per Ego, principalmente, nessuno sa niente. La drammaticità umana si svela in questo momento perché nessuno sa niente, ne vuole sapere dell’altro, in una professione di imperante lavoro di squadra. Noi spettatori reali (?) invece, sappiamo qualcosa grazie al continuo entrare ed uscire dall’interno del protagonista.
In questo andirivieni possiamo percepire il fantasma di un cinema italiano lontano. Non so se per personale analogia o per scelta, sono un “critico”, non so niente, abbiate pazienza.
L’incapacità di fare società è stata una nostra tematica per molto tempo, così come l’esprimere la dimensione onirico-interiore con il colore blu. Nella versione originale di 8 ½, Fellini aveva colorato alcune scene di blu proprio per rendere evidente la fantasticheria del protagonista.
Il direttore della fotografia e l’elettricista di Iñárritu hanno svolto un ottimo lavoro. A seguire, gli operatori che hanno reso ottimamente l’idea di un piano sequenza unico che accompagna l’entrare e l’uscire dei vari personaggi.
“Un film d’autore” hanno scritto alcuni, ma personalmente non mi sento di pensarlo tale. Iñárritu è un autore così come lo sono tutti gli altri, ma tempo fa la sua qualità era presente in più persone. Film come Birdman non erano fatti eccezionali. Ciò la si prenda come risposta alla diatriba culturale fra cinecomic e film di qualità. Ma si sa che a noi critici saccenti ed incompetenti piacciono molto le etichette.