Il 16 marzo ha compiuto 90 anni. Di origine ebrea, nato da genitori immigrati russi, tra il 1946 e il 1956, in coppia con Dean Martin, in una serie di film comici di successo, impersona un giovanotto timido e goffo, in contrasto con il suo compagno Dean, bello e seduttore, sempre a proprio agio nel mondo, mentre Jerry si trova in perenne conflitto con una realta' e un mondo di cose che sembrano rivoltarglisi contro, quasi fossero dotate di una vita propria.
Cessato il sodalizio artistico con Dean Martin, Jerry Lewis diventa regista di se stesso in una serie di pellicole che lo consacrano come uno dei piu' originali e innovatori registi americani degli anni Sessanta e Settanta. Da "Ragazzo tuttofare", suo esordio nella regia (1960), omaggio alle comiche del cinema muto; "Il mattatore di Hollywod" (1961), sull'ambiente del cinema; "L'idolo delle donne" (1961) sul matriarcato e I suoi effetti inibitori per il maschio; "Le folli notti del dottor Jerryll (1963), suo capolavoro, sulla "schizofrenia" dell'individuo americano contemporaneo; "Jerry 8 e tre quarti" (1964) dove sperimenta la nuova tecnica del video assist per il monitor per rivedere in tempo reale il girato; "I sette magnifici Jerry (1965), sul tema dello sdoppiamento; "Tre sul divano" (1966), satira sulla psicoanalisi "selvaggia"; "Il ciarlatano" (1967), sul tema del doppio e con alcune bellissime scene d'amore; "Controfigura per un delitto" (1970), solo regia, omaggio al cinema horror in chiave comica; "Scusi, dov'e' il fronte?" (1970) satira contro la follia della guerra e l'ottusita' del potere; "The day the clown cried" (1972) su di un campo di concentramento nazista; "Bentornato picchiatello" (1980) e "Qua la mano picchiatello" (1983), suoi ultimi film, sullo scarto tra l'individuo "diverso" e la societa' con I suoi codici di comportamento "normali".
Parallelamente alla sua opera di regista, porta avanti negli anni una intensa attivita' filantropica con spettacoli di beneficenza. Un "regista totale", come lo hanno definito in Francia, dove e' molto amato, piu' che negli Stati Uniti. Tra drammi familiari (la morte di un figlio per overdose), problemi di salute e crisi depressive che lo hanno portato sull'orlo del suicidio. Ma ha da poco spento la novantesima candelina a dispetto di tutto questo. Tanti auguri "picchiatello".