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David Cronenberg

L'individuo e il suo corpo

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David Cronenberg

L'individuo e il suo corpo

Il regista canadese David Cronenberg, rappresenta per certi versi un caso più unico che raro nel panorama cinematografico internazionale, non solo per la coerenza di pensiero e il rigore stilistico delle sue opere, ma anche e soprattutto perché è uno dei pochi esponenti e pioniere di quel genere di cinema che viene chiamato “body horror”, dove l'autore esplora l'angoscia e il terrore dell'individuo nei confronti delle mutazioni del proprio corpo, come in La Mosca (1986), o il desiderio erotico per le sue mutilazioni volontarie, come in Crash (1996), ad esempio; attraverso vari generi, dall'horror e la fantascienza sino a cimentarsi nel noir de La promessa dell'assassino (2007), con l'incursione nel cupo mondo della mafia russa trapiantata a Londra, dominata dai suoi crudeli rituali di appartenenza e di potere, e nello psicoanalitico di A Dangerous Method (2010), in cui Cronenberg racconta il rapporto conflittuale tra Sigmund Freud, il padre fondatore della psicoanalisi, il giovane psichiatra Carl Gustav Jung, e la giovane e affascinante Sabina Spielrein, con la quale Jung ebbe una tormentata relazione amorosa, dove emergono i desideri e le ossessioni dell'essere umano con le sue patologie e le sue radici animali. In queste, come in tutte le sue opere, è rintracciabile un filo rosso che le percorre da cima a fondo: il rapporto dell'individuo con la propria corporeità e identità, che media il rapporto con gli altri, ed è minacciata, nella sua fragilità e vulnerabilità, dalla morte.

 

 

 

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