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Cos'è la realtà?

Percezione: la porta verso il mondo esterno

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Un saluto a tutti i lettori della rubrica IO Mentalista.

Mi presento: il mio nome è Alex Le Fanu e sono un Mentalista.

Nei miei show propongo particolari esperimenti che coinvolgono gli spettatori, i quali vivono esperienze dove il loro intuito, la loro immaginazione e i loro presentimenti sono i veri protagonisti.

Queste esperienze sono spesso associate a concetti quali la telepatia, la precognizione e, più in generale, a tutto ciò che rientra nell’ambito della fenomenologia paranormale.

Vi chiederete: “come fare a ricreare questo tipo di esperienze?”

Da oggi voglio condividere parte del mio segreto con voi: il “trucco” è lavorare sulla percezione.

Ma…cos’è la percezione?

La percezione rappresenta un campo in cui il confine fra fisiologia e filosofia è molto sottile.

Se, da una parte, ciò che percepiamo non può essere considerato indipendente dalle nostre sensazioni, i canali tramite cui raccogliamo i “dati”, dall’altra, proprio il passaggio dal mondo esterno a quello interno, quindi dallo stimolo al percepito, è un tema che da sempre è stato oggetto di numerose argomentazioni da parte dei filosofi e non solo.

Diventa quindi fondamentale capire il rapporto tra la “realtà” e la “realtà percepita”.

Spesso, infatti, siamo tentati a considerare la realtà percepita e quella esterna come un’unica entità.

Numerosi esperimenti hanno messo in crisi questa relazione isomorfica, mostrando come la percezione distolga e accomodi la realtà in modo tale che la relativa rappresentazione descrivi un ambiente omogeneo, stabile e, di conseguenza, più gestibile.

Il sistema percettivo, infatti, non è passivo: non è un “televisore” tramite cui osserviamo la realtà, ma è un sistema orientato al raggiungimento degli obiettivi dell’organismo.

Avere una rappresentazione omogenea e stabile, per esempio, facilita il riconoscimento degli oggetti e ne permette una memorizzazione più efficiente, andando a eliminare quelle caratteristiche variabili che sono ritenute inutili ai fini dell’apprendimento.

Inoltre, la percezione è modellabile dalla forza motivazionale del singolo individuo.

Pensa di trovarti in questa situazione: stai tornando a casa...apri il portone e l’ascensore è guasto.

Per arrivare al tuo appartamento (al quinto piano) e riabbracciare la tua dolce metà devi per forza prendere le scale.

Nessun problema, giusto?

Pensa se dovessi fare la stessa cosa per entrare in una riunione di lavoro in cui sei stato convocato all’ultimo momento, quando stavi per uscire dall’ufficio e assaporavi già l’idea di stenderti sul divano … ti assicuro che l’impresa risulterebbe molto più faticosa!


È proprio questa interazione fra i vari livelli della mente che rappresenta il valore aggiunto che ci fa superare il piano strettamente fisiologico, spingendoci a compiere imprese straordinarie.

Ne è un esempio eccellente il caso delle due madri che salvano la vita di un bambino sollevando un’automobile del peso di 1,1 tonnellate.

Qualcuno di voi ha un esempio simile da citare?

Anche qualcosa di meno eroico!

Scrivetemi pure e, se questo articolo ha suscitato il vostro interesse, potremo proseguire in questo meraviglioso viaggio.

Al prossimo articolo!
 

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