Mi è capitato proprio ieri sera di passeggiare per Corso Como a Milano.
Milioni di volti, reazioni e schemi sociali di fronte a me.
Cerco per la maggior parte del tempo di non pensarci, di scorrere in mezzo a quel mare di comunicazione come una corrente marina, netta è decisa… ma la curiosità e le occasioni mi offrono per tutta sera “perle” che riescono quasi sempre a stuzzicare la mia curiosità.
Quello che più era impossibile non notare, erano i ragazzi che flirtavano, mi viene difficile non utilizzare l’eufemismo, “con tutto quello che respira”.
Ma la parte amabile di questo processo ormonale è che il tutto si manifesta ricalcando scenari paradossalmente lineari e calcolabili.
Concetto sintetizzato da Lewin con: C = f(P,A).
Dove il comportamento ( C ) viene visto come una funzione ( f ), di interazione fra persone (P) e ambiente (A).
Vorrei citarvi uno studio nel campo della sociologia per far comprendere a tutti i lettori il mio pensiero.
Utilizzando un satellite hanno preso in considerazione come una spiaggia libera venisse occupata nell’arco di una giornata fotografando costantemente l’area.
Gli incredibili dati analizzati e acquisiti nell’arco di 4 mesi di studio, monitorando contemporaneamente 5 differenti località balneari, portarono a scoprire che nonostante ci fosse un reflusso di diverse persone e quindi non sempre le stesse, nell’arco della giornata capitava più volte che le persone occupavano gli spazi nella medesima forma in tutte e 5 le località!
Ora provate ad immaginarvi di stare sotto al sole ad arrostirvi per bene (d’altronde non manca tanto), bambini che fanno castelli, coppiette che giocano a racchettoni e musiche dal bar che echeggiano per la spiaggia.
Ogni persona crede di essere libera di esprimere la propria volontà nello spazio che occupa.
“Il nostro Mario Rossi potrà decidere di prendersi un caffè o di fare un bel bagno in mare”, così potrebbero fare tutti i presenti.
Ma com’è possibile che nonostante l’inconsapevolezza di ogni individuo presente, il fenomeno sociale si ripeta con tanta precisione?
Un famoso statistico rispose che sebbene il singolo individuo sia un enigma irrisolvibile, nell'insieme diventa una matematica certezza.
Non puoi ad esempio prevedere quello che farà un uomo in particolare, ma si può con precisione prevedere quello che farà l'uomo medio, gli individui variano, le percentuali rimangono costanti, così dice la statistica….
Lette queste parole e rapportato il dilemma a Corso Como un dubbio mi assale...Sarò anche io un uomo nella media?
D’altronde se ci fossero stati dei satelliti sopra 5 vie per il mondo e stessero analizzando i comportamenti, i risultati secondo la statistica sarebbero sempre gli stessi...
Ma allora siamo tutti nella media?!
Voi che ne pensate?
Stay tuned with my mind !!!