Caro Lettore, il nostro Viaggio, dentro il mondo dei libri sta per cominciare… Oggi entriamo nel mondo fantastico di Leo. Un racconto tra fantasia e realtà, pieno di suspense e con un finale che ti lascerà senza fiato. Iniziamo insieme, poi continuerai da solo il tuo volo nella fantasia...
Leo
Un altro giorno si fa avanti. Aprire gli occhi in quella camera così in armonia con la sua anima, sotto quelle calde e morbide coperte, è già una piccola gioia. Lo scricchiolio del pavimento in assi di legno sotto i suoi passi, è il pigro risveglio della casa: calda lentezza, sinonimo di serenità, consapevolezza che lui è il tempo e il tempo è ogni istante. Questo si respira nella casa di Leo. Dalla finestra della cucina si gode di un bel panorama. Si sofferma con lo sguardo perso chissà dove, e il pensiero ancora a quel giorno lontano. La caffettiera richiama la sua attenzione, l'inconfondibile e intenso aroma di caffè lo riporta alla realtà e si accorge che ancora una volta aveva smesso di respirare, mentre pensava. Indossato il caldo maglione a collo alto in lana pesante, jeans e scarponi, Leo è già fuori.
Il sole incornicia il prato di foglie e gli alberi vestiti d'autunno. L'aria pungente risveglia tutti i sensi: è libertà! Dalla cima della collina, la vista è incantevole. Il bosco sembra risplendere, così intensamente colpito dalla luce del sole e le foglie gialle e rossastre rendono più caldo il paesaggio. Lassù, proprio sopra il mare, la sua casa in pietra e legno. Questo riempie il suo cuore.
Il sentiero che scende la scogliera fino al mare, è un percorso conosciuto, aperto, battuto dai venti che attraversano il mare dileguandosi fra gli alberi del bosco sulla collina. Là sotto, le onde contro gli scogli, in un'esplosione di vita festosa sembrano salutare il suo arrivo. Ogni mattina. E da lì fino al faro di Punta Incenso, accompagnato dal frastuono dei gabbiani che si alzano in volo al suo passaggio, disegnando bianche ceramiche nell'azzurro del cielo. La scaletta in ferro che sale al vecchio faro è ripida ma da lassù si può ammirare tutto. Il mondo è lì con lui. In queste giornate fredde e ventose è tutto così limpido. I colori più veri.
La scogliera, il prato, tutto gli appartiene e lui è lì, con il tutto, al quale egli stesso appartiene. Ha ancora del tempo, dato che ormai è passato oltre anche al tempo. Immerso nel vento, nella voce del mare e del resto, assapora, dimenticando ancora una volta di respirare. Perché in certi momenti, sembra superfluo anzi, non è proprio necessario. I gabbiani si fermano nel vento e dall'alto, lo guardano piegando un po' la testa.
Sicuro, è proprio così: è ormai parte del tutto e lui lo sente, ne avverte anche l'abbraccio! E questo ogni mattina, prima di dedicarsi al suo lavoro. Un lavoro che ora è tornato ad amare ma che aveva odiato e cercato di cancellare, come tutto quello che gli ricordava e lo legava alla sua vita … precedente. Una vita serena, perfetta, con punti di riferimento che sembravano inamovibili: il lavoro, il suo socio e amico fraterno Zeno e, prima fra tutti, la famiglia.
Già, la sua famiglia. Enrica, la donna che aveva amato e in cui aveva creduto fino alla fine e la piccola ma grande gioia della sua vita: Elisa di appena tre anni. Due occhioni vispi e azzurri come il cielo di agosto, un sorriso luminoso e una gran voglia di scoprire il mondo. Leo ne andava orgoglioso. Quando gli dicevano “Elisa è tutta suo padre!” sorrideva con lo stesso sorriso luminoso di sua figlia e si guardavano entrambi, fieri l'uno dell'altra.
E la vita scorreva piacevolmente intensa. Lo studio di progettazione, ben avviato, occupava gran parte del suo tempo ma i sacrifici venivano ampiamente ripagati, sia dal punto di vista professionale che economico. Il sogno non impossibile di Leo, comune a mille altri, era quello di ritirarsi dal lavoro a una età non troppo avanzata, per andare a vivere in un casolare di campagna, lontano dai rumori e dal caos cittadino. E lo voleva anche Elisa “per tenere due cavalli … no, anzi, tre” diceva a modo suo, entusiasta e seriosa, “perché insegnerò a cavalcare anche alla mamma!”.
Caro Lettore, il nostro viaggio per oggi termina qui, arrivederci al prossimo appuntamento con Leo.