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Classifica dei libri: "La tigre", "La canzone di Achille", "California"

Leggiamo un libro insieme

Redazione
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La tigre - Joël Dicker

Uno straordinario racconto di avventura dell'autore di La verita` sul caso Harry Quebert, Il libro dei Baltimore e La scomparsa di Stephanie Mailer, illustrato da David de las Heras.

All'inizio del XX secolo, una notizia drammatica sconvolge l'opinione pubblica di San Pietroburgo, la capitale dell'impero russo. Nella lontana Siberia una tigre semina il terrore, aggredisce il bestiame e massacra gli abitanti dei villaggi. Pochi testimoni sono riusciti a sfuggire ai suoi assalti. Lo zar decide di offrire una ricompensa straordinaria a chi riuscira` a uccidere l'animale, l'equivalente del peso della Tigre in monete d'oro. I migliori cacciatori di tutta la Russia si dirigono verso la Siberia per catturarla, ma l'animale schiva le loro trappole e scompare nella steppa: da preda diventa lei stessa cacciatrice spietata. Nessuno sembra in grado di fermarla finche´ Ivan, un giovane di San Pietroburgo, decide di farsi avanti. Per avere la meglio sulla tigre, ricorre a uno stratagemma implacabile e terrificante: l'ultima tappa di un duello avvincente che rischia di ritorcersi contro di lui.

La canzone di Achille - Madeline Miller

Grecia, al tempo degli eroi. Patroclo, giovane e gracile principe, vive in esilio nel regno di Ftia, all'ombra del re Peleo e del suo figlio prediletto, il glorioso Achille. Achille "il migliore tra i greci" è così diverso da lui: forte, bellissimo, figlio di una dea. Eppure un giorno Achille prende il ragazzo maldestro sotto la propria ala e presto il loro incontro, mentre si allenano a diventare uomini esperti nell'arte della guerra, si trasforma in una salda amicizia, e perfino in qualcosa di più. Ma, come ben sappiamo, il destino è in agguato e presto i due giovani si troveranno a combattere sotto le mura di Troia.

California di Francesco Costa

Da anni in California le persone che vanno via sono più di quelle che arrivano, tanto che la sua popolazione si è ridotta per la prima volta nella sua storia. Francesco Costa ci spiega perché lo stato del sogno americano si stia spopolando.

Quando noi italiani pensiamo alla nazione che vorremmo diventare, cosa ci viene in mente? Probabilmente vorremmo avere un'economia in grande crescita e la piena occupazione: un paese in cui chiunque voglia lavorare possa farlo. Vorremmo avere le migliori università del pianeta e bellezze naturali adeguatamente valorizzate, prodotti culturali dall'influenza globale e la possibilità di definire «made in Italy» non solo un paio di scarpe ma anche un'app capace di costruire il futuro e un'idea che sappia cambiare il mondo. Vorremmo essere il posto ideale per chiunque voglia realizzare i propri sogni, per chiunque abbia un progetto e cerchi le condizioni ideali per trasformarlo in realtà, e magari anche avere una classe dirigente progressista, sensibile, accogliente. Insomma, vorremmo essere un po' più come la California, che infatti da secoli è considerata la «fine del mondo»: un paradiso di tolleranza, 

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