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"LA VERA STORIA DI BABBO NATALE" di Alfio e Michele Maggiolini

In un mondo in cui la luce specie quella interiore spesso si spegne, perseverare nella credenza di Babbo Natale fa piacere a tutti

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LA VERA STORIA DI BABBO NATALE

Ci sono uomini e donne che credono agli influssi magici e ai fantasmi, ma nessuno di loro arriva all’età adulta credendo a Babbo Natale. Qualunque sia stata la nostra esperienza personale, sia che il momento della disillusione sia stato inaspettato, sia che sia stata una scoperta accolta con gioia, Babbo Natale è un mito, destinato ad abbandonare tutti più o meno all’età di sette anni.

Ma come è nato questo mito e quale ruolo ha avuto nella nostra società e quale ruolo continua ad avere nella nostra vita sociale? La domanda è seria, come serio è lo studio che per la prima volta in Italia viene proposto da due fratelli, Alfio Maggiolini, docente di Psicologia e Michele Maggiolini, master in Antropologia culturale. Un vero e proprio team di ricerca, che ha condotto un’analisi dettagliata sulle origini del mito, le sue connotazioni, il suo rapporto con il Natale come festa cristiana e il percorso che lo ha condotto ad avere, in poco più di duecento anni dalla sua creazione, un ruolo nell’immaginario collettivo, anche a scapito di simboli più antichi e forse più significativi, come la Befana o il Presepe.

I due studiosi descrivono lo sviluppo della credenza di Babbo Natale come personaggio letterario, dal punto di vista iconografico e commerciale, ma anche nei suoi aspetti psicologici. La figura del buon vecchio dalla barba bianca, più simile a un bambino cresciuto con il viso paffuto che a un vecchio rugoso, viene presa in considerazione sia in relazione al ruolo simbolico che viene ad assumere nella nuova famiglia post patriarcale, sia con riguardo alla tematica del dono, visto non come premio o riconoscimento, ma come risultato del processo di consumo, tipico della società contemporanea.

Una figura che da un lato vuole rappresentare i valori della famiglia e della carità tipici del Natale, ma dall’altro incarna l’abbondanza e la dissipatezza dei riti pagani da cui la festa trae origine. Elementi che si condensano in uno dei più forti miti del nostro tempo destinato, per sua natura, a consumarsi nel giro di pochi giorni con tutto quello che rappresenta.

Un libro per tutti i curiosi che vogliono scoprire le origini di Babbo Natale, ma anche per i genitori che si stanno interrogando in questi giorni se sia il caso di tirare fuori dall’armadio quel vecchio costume, inscenando la parodia di un vecchio a cui i propri figli, probabilmente, hanno già smesso di credere da un pezzo.

Gli autori concludono: forse bisogna accontentarsi di restare senza una risposta unica; perseverare nella credenza di Babbo Natale fa piacere a tutti, al di là di giustificazioni morali, religiose, alimenta la festa. In un mondo in cui la luce specie quella interiore spesso si spegne, l’esaurirsi delle risorse planetarie contrasta con il modello consumistico, il capitalismo sta facendo schiere di vittime, l’auspicio è che il Babbo rinsavisca, il Natale recuperi il nucleo originario e torni “a rendere omaggio al Sole e all’energia perenne del mondo”.

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"La vera storia di Babbo Natale"  di Alfio Maggiolini e  Michele Maggiolini - Editore: Cortina Raffaello -

Caro Lettore, arrivederci al prossimo appuntamento letterario.

 

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