Biografia
Carmelinda Missione, nasce a Licata, un bellissimo paese della Sicilia meridionale.
Si diploma a 18 anni e frequenta l'istituto universitario di scienze religiose di Agrigento, dove i valori di vita morale accrescono sempre di più il suo desiderio di essere moglie e madre perfetta.
A soli 22 anni il suo grande sogno svanisce a causa del fallimento del suo matrimonio, a cui tanto aveva creduto.
Ma nel 2010 sfida se stessa e il mondo intero, dando alla luce una splendida bambina di nome Gianna.
Oggi, Linda è chiamata mamma coraggio ed è testimonial del movimento per la vita.
Presentazione
Una giovane ragazza siciliana di nome Linda, crede fermamente nell'amore e nella famiglia.
Il giorno del matrimonio pensa di vivere una meravigliosa favola, ma un destino avverso si scaglia contro di lei.
Dopo essere stata abbandonata dal marito, rimane sola con tutti i suoi ricordi e la piccola donna senz'anima che lei portava sempre con sé, chiamandola affettuosamente Lilly, (una piccola bambola di porcellana, che lei definiva la sua migliore amica).
In un momento di tristezza e di solitudine, la giovane ragazza cade in un ulteriore inganno, rimane incinta di un uomo che per la seconda volta l'aveva illusa.
Tutti, istigano Linda ad abortire, ma la ragazza simula un finto aborto, facendo credere a tutti di aver rinunciato alla sua creatura.
Si rifugia in un convento di suore, in un paesino non molto distante da casa sua, mentre tutti credono che Linda sia al nord, per completare gli studi lasciati in sospeso anni prima.
Dopo sette mesi trascorsi in una stanza, il 26 Gennaio 2010, nasce la piccola Gianna.
Linda rischia di morire, ma grazie all'aiuto di Dio e ai suoi Angeli, madre e figlia, riescono a sopravvivere.
Caro Lettore,
Linda, inizia il suo libro con questo profondo ed importante pensiero:
"Chi salva la vita anche di un solo bambino, salva la vita di un intera umanità ".
L'Angelo il tesoro nascosto
Introduzione
Voglio rendere nota la mia storia come testimonianza ed esempio vivente di chi, nonostante tutto, è felice per il dono della vita, nei confronti del quale non deve prevalere il cinismo. Ho scritto questa storia per far capire a tutti, soprattutto ai giovani, che la vita è sacra e va rispettata dal concepimento fino al suo naturale tramonto.
Una sfida oggi fondamentale, essenziale per il nostro futuro, è educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo.
In caso contrario, finiremmo per impoverire l'esistenza di tutti, esporre alla deriva la convivenza sociale e facilitare l'emarginazione di chi fa più fatica.
La vita è un bene non negoziabile: qualsiasi compromesso apre una strada negativa a chi è più debole e indifeso.
I giovani si ritrovano spesso, loro malgrado, in balia di strumenti che tendono a soffocare la dedizione all'esistenza. Eppure, quegli stessi strumenti possono essere usati profiquamente per testimoniare una cultura della vita.
Molti giovani in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto o una persona carica di simpatia per la vita, proponga loro una strada senza ipocrisie nell'affascinante avventura della vita.
Chi ama la vita, non nega le difficoltà ma s'impegna piuttosto ad aiutare i giovani a scoprire il senso più vero e profondo delle cose. In questo modo nasce un atteggiamento di servizio e di dedizione alla vita, anche quella degli altri, che non può non commuovere e stimolare, non solo i giovani.
La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita, testimoniata da chi non rifiuta il suo dono, a volte misterioso e delicato; chi vuol farsi padrone della vita invecchia il mondo.
La vera giovinezza si misura nell'accoglienza del dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso della divinità .
L'esistenza umana, non è un prodotto delle nostre abilità . Se smarrissimo il senso di questo mistero, smarriamo la nostra dignità umana.
Spero con tutta me stessa, che la storia della piccola Gianna, possa toccare il cuore di tutti gli uomini del mondo, anche quello del suo papà , poiché nonostante le sue scelte sbagliate, anche lui in principio le diede un soffio vitale affinché venisse concepita nel seno materno.
Spero che un giorno la piccola Gianna, possa abbracciare il suo papà affinché anche lui, possa capire il vero senso della vita e dell'amore della sua bambina.
Sono molte le situazioni e i problemi sociali, a causa dei quali il dono della vita è visto come un peso. Per le mamme che portano in grembo una nuova creatura ed hanno delle difficoltà , spero con tutto il cuore che vengano sostenute, affinché possano deporre la loro speranza al Dio della vita.
Prego anche per tutte le famiglie del mondo, perchè siano unite nell'amore e siano per i figli la prima esperienza di comunità .
Carmelinda Missione
Caro Lettore,
dopo aver letto questa meravigliosa lettera di Linda, che lascia ben riflettere sul tema della Vita.
Ti invito al prossimo appuntamento con
"L'angelo il tesoro nascosto".