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“FISIONOMIE PERDUTE” di ROCCO LUIGI BOSCO

Il poeta ha perso il suo aspetto di un tempo e si è reso diverso, con un nuovo modo di porsi agli occhi di chi legge

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BIOGRAFIA AUTORE

Rocco Luigi Bosco nasce a Bari il 26 Ottobre del 1987, ma vive a Montescaglioso in provincia di Matera. Alle “Elementari” scrive un racconto per un concorso che poi vince, il suo racconto viene inviato all'Università La Sapienza di Roma.

Nel 2008 Invia delle poesie per un concorso, riceve la proposta editoriale e pubblica la sua prima silloge poetica ”VERITA'(2008) con la casa editrice IL FILO. Dopo due anni di silenzio, cambia casa editrice e pubblica la seconda silloge poetica “GLI INDIVIDUI” (2011) con la casa editrice BOOPEN (poi diventata PHOTOCITY EDIZIONI). Nel 2013 esce la sua terza silloge poetica con la stessa casa editrice intitolata “CRESPE DELL'INSONNE” (2013), nel 2015 è la volta del quarto libro di poesie intitolato “30 MINUTI ALLA MEZZANOTTE”.


PRESENTAZIONE

Caro Lettore,

“Fisionomie perdute”,  è definito “The end of an era” La fine di un era, proprio perché è un libro di cambiamento. I precedenti libri avevano un messaggio filosofico preso dai grandi del passato quali Montale, Merini, Properzio, Eraclito, Edgar Lee Masters, Oscar Wilde. Questa nuova Raccolta appunto è un volersi scrollare di dosso la pesantezza per dare al lettore la libertà di leggere nuove poesie, con un linguaggio diverso, quasi folle, e con un introspezione che ricorda il primo libro assoluto scritto “Verità”. Fisionomie perdute, già dal titolo rende chiaro al lettore che il poeta ha perso il suo aspetto di un tempo e si è reso diverso, con un nuovo modo di porsi agli occhi di chi legge.


Buona lettura...

FISIONOMIE PERDUTE

 

Ritorno a sognare

Andare verso il nulla la notte e rendersi conto che il nulla sono io.

Queste strade come inverni mi raffreddano l'anima mentre le nebbie entrano nelle mie vene a navigare.

Sei tu oh vita la salita infinita che prende queste ossa e le scambia per far si che il mio passo sia dolente ed impreciso.

Il letto è un piano astrale, dove tornare a morire e viaggiare oltre i confini negli orizzonti quantici.

Il mio corpo steso sul cuore del mondo si investe di cicatrici nostalgiche e mai d'amore.

L'amore è un idea estrema del dolore.

L'amore è un idea!

Il pascolo delle mie gambe mi riporta in prati verdeggianti e in pianure ostiche dove nascono stelle visibili anche in lontananza.

Ho visto un albero d'oro rinchiuso in un palazzo, i suoi frutti erano uomini che poco più di un anno sarebbero caduti a sradicare l'ormeggio della loro nascita.

(Rif. Pag. 5)


“FISIONOMIE PERDUTE” di ROCCO LUIGI BOSCO – Edizione Photo City

Caro Lettore, arrivederci al prossimo appuntamento letterario.

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