Il sorpasso da vero campione del mondo di Hamilton su Rosberg al ventiquattresimo giro è il momento chiave del Gran Premio degli Stati Uniti d’America; come a Suzuka Lewis è impeccabile e infligge al compagno di squadra, partito in pole, una sensazione di inferiorità . Mai come ora Lewis alla soglia dei trent’anni è in uno stato di grazia invidiabile: quinta vittoria consecutiva (record personale) e 24 punti di vantaggio da gestire su Rosberg a soli due gare dal termine del campionato, anche se c’è sempre l’incognita e l’imprevedibilità del doppio punteggio ad Abu Dhabi. Nico (nove pole stagionali) sta comunque dando il massimo, ma Lewis è in gran forma e solo lui può perdere il mondiale.
Su uno dei circuiti nuovi più indovinati e tecnicamente più avvincenti per i piloti, l’edizione numero 33 del GP d’Usa ha evidenziato la continuità delle Williams (4° e 5°), anche se hanno gettato al vento il settimo podio stagionale a scapito di un Ricciardo scatenato nonostante una pessima partenza. Molti i sorpassi nella lotta tra il sesto e tredicesimo posto con protagonisti Vergne (decimo) mai così battagliero, Vettel (settimo) partito ultimo per aver cambiato la power unit e le due Lotus. Per la Ferrari l’unica nota positiva viene da Alonso, che grazie al suo buon sesto posto guadagna quattro punti sulla McLaren nella triste lotta per il quarto posto tra i costruttori.
TOP
MERCEDES 10+: voto superlativo per la scuderia tedesca perché dopo aver vinto a Sochi matematicamente per la prima volta il titolo costruttori, ad Austin ha raggiunto la decima doppietta stagionale (terza di fila) come la McLaren del 1988. Macchina perfetta e al top al sabato e alla domenica e 245 punti di vantaggio sulla Red Bull. Semplicemente wunderbar!
PUBBLICO 10: la Formula 1 meriterebbe ben altri spettatori perché spesso latita di emozioni e sorpassi e s’inventa regole assurde, ma ieri sulle gremite tribune di Austin si è visto un pubblico encomiabile in perfetto stile americano. La passione e il fanatismo per i motori e l’atmosfera calda e sportiva ha coinvolto tutti i piloti su un circuito perfetto per i sorpassi e per divertire gli spettatori.
HAMILTON 9,5: è lui the king of Texas, Lewis mostra la manita a Rosberg e zittisce tutti i suoi detrattori con due sorpassi tra Suzuka e Austin da incorniciare e una continuità mai vista in carriera. Terzo sigillo negli States e vittoria numero trentadue in F1 come Alonso.
RICCIARDO 8: unico neo la brutta partenza al via, ma poi il simpatico Daniel recupera e raggiunge il suo ottavo podio in una stagione che l’ha visto consacrare. Ottimo nei sorpassi e la conferma che la Red Bull ha fatto bene a puntare sul venticinquenne di Perth. Giustificabile il suo sorriso smagliante sul podio.
LOTUS 6: sogno o son desto? Tutto vero,… la scuderia britannica arriva tra le prime dieci dopo undici gare grazie al nono posto di Maldonado. Primo punticino per il venezuelano, che sta passando sue stagioni da incubo tra Williams e Lotus, e buon undicesimo piazzamento per Grosjean. Gradito risveglio.
FLOP
SAUBER 4,5: l’annata storta e negativa prosegue anche ad Austin. La dea bendata non è poi neanche dalla parte della scuderia svizzera, dopo il buon nono tempo in prova di Sutil, il tedesco è costretto al ritiro dopo poche curve per l’incidente causato da Perez… Male male.
RAIKKONEN 4: cosa succede ad Ice Man? La Ferrari ha sì dei forti problemi di prestazione, ma Kimi sta facendo peggio del peggior Massa e sembra lontano anni luce dalla grinta di Alonso… Tredicesimo posto ad Austin e solo 47 punti, un disastro inaspettato.
Classifica piloti:
Hamilton 316, Rosberg 292, Ricciardo 214, Bottas 155, Vettel e Alonso 149.
Classifica costruttori:
Mercedes 608, Red Bull 363, Williams 238, Ferrari 196, McLaren 147.