Dopo i primi quattro Gran Premi in cui il rispetto, i sorrisi e gli abbracci reciproci non sono mai mancati soprattutto sul podio, da Montmelò, ma ancor di più da Montecarlo, il rapporto tra i piloti Mercedes è inevitabilmente cambiato. I musi lunghi di Rosberg in Spagna e Hamilton a Monaco la dicono tutta sulla situazione che si respira nel box della scuderia tedesca. Ci aspettano tredici gare in cui l’affascinante sfida a due, che sta letteralmente ammazzando il campionato, porterà anche a dover sbagliare pochissimo e a un duello di nervi in cui nessuno sembra favorito.
L’episodio finale delle prove sul circuito monegasco ha aumentato vistosamente il dissidio tutto sportivo tra i due. L’uscita di pista nell’ultimo giro di Rosberg, che ha annullato il tentativo anche di Hamilton di migliorarsi per strappargli la pole, ha destato qualche sospetto. Errore voluto o no? I tifosi si dividono. Una cosa è certa, a Lewis non è andata giù, zero scuse da Nico e rapporto che s’incrina sempre di più tra due piloti che si conoscono da anni dai tempi dei go kart.
Rosberg doveva vincere a Montecarlo per spezzare l’egemonia di quattro vittorie consecutive del compagno di squadra e l’ha fatto meritatamente. Quinta vittoria in F1 (come suo padre Keke) e di nuovo in testa al mondiale a più 4 e una maturità e una costanza di risultati mai vista negli anni precedenti. Hamilton dal canto suo ha più esperienza a stare in alto in classifica, vanta 26 trionfi, il mondiale vinto nel 2008 e un talento superiore al tedesco, ma mai come quest’anno c’è un grande equilibrio tra due compagni di scuderia. La sfida della fine anni ottanta e primi novanta tra Prost e Senna in McLaren, ma anche quella, a sorpresa, nello stesso team tra Alonso e Hamilton nel 2007 sono precedenti in cui lo spettacolo e un po’ di sana polemica e competizione sportiva non sono mancati.
Il settimo appuntamento stagionale in Canada a Montreal ci dirà di più sull’estenuante duello tra i due, il rischio di nuove scorrettezze più gravi può sorgere e magari qualche outsider in crescita tipo l’ottimo Ricciardo di Montecarlo può dare fastidio ai due fuggitivi.