L’Italia sembra adeguarsi con molta difficoltà a una normativa che potrebbe fornire al fisco una nuova arma anti-evasione, ma che viene percepita da molti commercianti e artigiani come “un odioso regalo alle banche”.
DUE SETTIMANE dopo l'introduzione dell'obbligo del POS per commercianti e liberi professionisti cosa è cambiato nella vita quotidiana degli italiani?
In pochi sembrano aver provveduto a dotarsi di Pos, la macchinetta che ci consente di pagare con bancomat e carta di credito, poiché il decreto entrato in vigore il 30 giugno 2014 non prevede nessuna sanzione per chi non si mette in regola.
Proprio per superare le obiezioni sul costo della misura, ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha deciso di convocare per il 16 luglio 2014 le banche: l’obiettivo è ridurre le commissioni per i pagamento con il Pos, ed eventualmente in un secondo momento prevedere una sanzione per chi non accetta di essere pagato elettronicamente per importi superiori a 30 euro.
Per ora, i comportamenti virtuosi che la nuova norma doveva favorire stentano ad imporsi. “Pos fuori servizio” si legge sulle casse di alcuni esercizi commerciali, o addirittura “non si accettano pagamenti con carte di credito”.
A Roma non è possibile pagare i biglietti della metro con il bancomat, mentre a Bari c’è invece una app per parcheggi e bus. Napoli sembra la più arretrata del Meridione. Insomma il Pos sembra non essere Pos-sibile in Italia.