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Debutta lo Spesometro: fate attenzione a quanto e come pagate.

SCATTA LO SPESOMETRO: AL VIA I CONTROLLI ANTI-EVASORI SULLE SPESE SOPRA I 3.600 EURO

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Debutta lo Spesometro: fate attenzione a quanto e come pagate.
SCATTA LO SPESOMETRO: AL VIA I CONTROLLI
ANTI-EVASORI SULLE SPESE SOPRA I 3.600 EURO

Il 22 aprile 2014 parte il nuovo strumento di controllo da parte del Fisco.

Si tratta del nuovo strumento nelle mani del Fisco per il controllo delle spese dei contribuenti.
Lo scopo è quello di scovare l’evasione fiscale.
Ma sotto la lente d’ingrandimento finiscono tutte le spese di tutti gli italiani, dipendenti, single e famiglie comprese.

Il nuovo strumento del cosiddetto Spesometro serve al Fisco per misurare il tenore di vita di tutti i contribuenti.
Per verificare se è congruo con la dichiarazione dei redditi, e. quindi, occorre fare molta attenzione alle spese che si sostengono. E anche il metodo di pagamento che si usa, dai contanti, alla carta di credito, al bancomat, fino agli assegni.

– Nel mirino del Fisco finiscono dunque le spese più importanti, le più costose. Ma anche quelle meno appariscenti. Si va dai gioielli alle automobili, dagli accessori di lusso ai mobili. Il Fisco intende verificare se le spese sono congrue rispetto alla dichiarazione dei redditi dell’anno scorso. In caso contrario, chiederà spiegazioni al contribuente.

– Le prime spese a finire sotto la lente d’ingrandimento dello Spesometro sono quelle superiori ai 3.600 euro. Con due scadenze importanti: la prima il 22 aprile per chi liquida l’Iva ogni 3 mesi, la seconda il 30 aprile quando toccherà agli operatori finanziari che dovranno comunicare i pagamenti in forme elettronica, cioè carta di credito e bancomat.

– I commercianti, per esempio, devono comunicare all’Agenzia delle entrate sia le prestazioni rese sia quelle ricevute. E sempre con importo superiore ai 3.600 euro: nel mirino, innanzitutto, automobili, gioielli, abbigliamento e accessori di lusso o chi paga viaggi costosi. Anche in caso di spese per le quali non è obbligatoria la fattura.

– Diverso il discorso per le banche, con la scadenza del 30 aprile. Queste dovranno comunicare (da quest’anno, ogni anno) i dati delle operazioni Iva effettuate l’anno precedente attraverso carta di credito o bancomat. Gli operatori dovranno comunicare al Fisco i dati di chi ha sostenuto l’acquisto, gli importi della transazione, la data e il codice fiscale dell’operatore attraverso il quale è avvenuto il pagamento elettronico.

– Dal 22 aprile anche le imprese agricole in regime di esonero Iva devono comunicare all’Agenzia delle entrate l’elenco di clienti e fornitori utili ai fini dello spesometro. Per esempio, le spese nei ristoranti o negli agriturismi. 
Ma l’agricoltore può essere a sua volta oggetto di attenzioni in base alle spese che sostiene. Perciò, l’agricoltore deve sempre essere in grado di fornire la provenienza delle somme utilizzate per l’acquisto.

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