Da un po' di mesi a questa parte i nostri amici a quattro zampe non sono più costretti ad aspettare fuori dai bar o dai ristoranti. E i padroni non dovranno impazzirsi per trovare la pizzeria disposta ad accoglierli.
A condizione naturalmente che il nostro fedele amico sia accompagnato dal padrone, che sia tenuto al guinzaglio e indossi la museruola se di grossa taglia.
Si tratta di una piccola rivoluzione “animal friendly” che condizionerà favorevolmente la vita di oltre 7 milioni di italiani in possesso di un cane.
Di questi, quasi 13.000 vivono in città, e tanti ci vengono in vacanza.
Pertanto andare al ristorante e ritrovarsi a fianco un simpatico cane con museruola e guinzaglio accucciato sotto il tavolo del padrone sarà del tutto normale. È questa la grande novità annunciata un po' di tempi fa dalla Federazione italiana pubblici esercizi in occasione della Fiera Internazionale dell’Ospitalità Alberghiera.
Secondo il comunicato, dopo gli hotel, cade anche l’altro tabù dei ristoranti e l’accesso agli oltre 6 milioni di cani italiani sarà liberalizzato anche in bar, gelaterie e pubblici esercizi vari.
Le regole sono riportate nel Manuale di corretta prassi operativa per ristorazione, gastronomia e pasticceria presentato dalla Fipe, insieme al Ministero della salute che ha collaborato alla stesura del volume.
Il testo dice che non ci sono motivi igienico sanitari per impedire ai cani di entrare nei pubblici esercizi. In altre parole i funzionari e gli addetti ai controlli delle Asl non potranno fare multe per la presenza degli animali dotati di guinzagli e museruola. Anche le amministrazioni comunali non potranno prendere decisioni per limitare la circolazione degli animali nei pubblici esercizi.
Ma non è giusto dire che i cani, ora, possono entrare senza problemi, perchè la libertà di circolazione è ammessa solo se il proprietario del bar, ristorante, albergo o gelateria è d’accordo. Tutti i gestori che ritengono inopportuno la presenza di animali nei propri locali possono esporre un cartello all’ingresso.
I supermercati non rientrano nella categoria dei pubblici esercizi, per cui quando si fa la spesa gli animali devono aspettare fuori. L’unica eccezione riguarda i cani dei non vedenti, per loro l’ingresso è libero dappertutto.