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L'ABBRACCIO DELLA NOTTE

Dove anche la notte non è mai tenebra

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Una pagina del diario scritta di notte, sotto la luna, guardando il Mar Rosso.

 

Ogni notte prima di dormire salgo sulla terrazza almeno un attimo per l'ultima visione di stelle e per il mare di latte, sotto la luna. Devo salutarli prima del sonno. Ogni istante del genere è un regalo. Dalla tromba delle scale salgono ballate degli Evanescence. Quelle che, guarda caso, ascoltavo per ore nell'estasi e nella solitudine di Playa Del Carmen - la mia precedente permanenza all’estero. Splendido.

Prima di dormire, devo percorrere le scale e i corridoi aperti dell’albergo per sentirmi abbracciata da questa mia seconda famiglia: il personale che dorme nelle altre stanze e altri pochi stranieri che qui dentro han scelto di vivere. Qui mi sento protetta giorno e notte e soprattutto mi sento in compagnia. A Dahab non si è mai soli, e credo non lo si sia mai in tutto l’Egitto. Qui è un po' come vivere in una sorta di comune o di college. Se penso che dopo trent'anni da me non conosco neanche i miei vicini... Non si può. Ogni mese ferma è un mese privo di meraviglia. Dunque privo di ogni poesia.

Qui cani e gatti convivono senza litigare. Oggi Osama mi diceva: ogni giorno ha il suo ritmo, dunque fa parte di una musica. E' importante saperlo riconoscere, apprezzare e a volte cambiare.


Non so che angeli custodi o guida mi abbia dato l’Universo, ma continuo a conoscere belle persone, persone che non mi vogliono derubare di niente e che mai l’hanno fatto, anche nei luoghi più loschi del mondo... Qui perfino la notte è piacere, mai fantasmi; gioia, mai paure; condivisione, mai tenebra vuota. Solo a Dahab di notte non ho mai paura dei rumori indistinti, del vento, degli scricchiolii del legno e del buio. Sono felice.

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