Quello che era Dahab fino a pochi anni fa... Altra pagina di diario di quando avrei baciato ogni suo centimetro per ogni singolo giorno.
"A Dahab le date sono da scrivere precisamente vicino al giorno della settimana perché non c’è nulla di più facile che perdere la concezione del tempo.
“Dahab non decolla”, dicono da anni gestori e proprietari di esercizi turistici ai bordi di questo inedito Mar Rosso. Dahab non decolla ma non demorde, e la risultante del tango di queste due forze opposte è una caduta al rallenty che per un turista ha l’effetto della più potente poesia. Il modo in cui Dahab non si arrende (per la fortuna e il privilegio di chi si reca a scoprirla) assomiglia a un trascinarsi lento tra l’amore per le cose e la lotta, la libertà hippy e il sacrificio. Credo sia precisamente questa miscela irresistibile a far innamorare il viaggiatore di qualcosa che non è solo colore e panorama.
Da anni lo straniero si chiede come sopravviva quel grazioso hotel fuori mano, quel bazar di ninnoli egiziani o quel ristorantino tra la strada e il mare, battuto dal vento. Qui il come non importa, è la determinazione, è la volontà. I veri dahabiani consistono negli originari beduini, in egiziani trasferitisi qui dalle città e in tutti gli stranieri che hanno scelto di dedicare le loro abilità e il loro lavoro a questo posto da cui non provengono, ma che ha adottato tutti come una mamma dalla generosità illimitata. La risultante tra la voglia di veder fiorire il proprio lavoro nel luogo dei sogni e il pilotaggio del turismo di massa solo ed esclusivamente sulla vicina Sharm crea un mezzo salto di affanno e passione, una spinta così potente verso ogni dettaglio del luogo, da rasentare il puro amore. Quel qualcosa che si sente trascinarsi nell’aria è la fatica bella di chi crede davvero, fa un suono quasi di velluto e adorna il mare di un’aura di luce che non viene dal sole. E allora non troveremo lo scintillio di una Las Vegas di fronzoli e cemento, ma il sapore vero di una comunità multicolore che si abbraccia stretta. Non troveremo la stanza standard e il piatto standard, ma il buon gusto in ogni singolo gesto, prodotto o portata, la dedizione che può venire solo dalla speranza. La speranza che qualcun altro avverta il richiamo e si trovi a passare di qui - e una volta sola non ci riesce nessuno…"