Giorni fa ho trovato, raccolte in un libro e complete di ubicazioni, le immagini
delle piccole effigi di “Madonne” che a Sesto una volta erano poste, per
devozione, sulle pareti delle case e nei cortili.
Fra queste ho ritrovato la “mia Madonnina” che era nel cortile della casa di
Restellone, dove sono nata (mio padre con la bicicletta aveva recuperato al
volo la levatrice) e che mi ha fatto ritornare al tempo della mia infanzia.
La casa , un grande caseggiato di cinque piani , esiste ancora .Dalla finestra
vedevo il cortile, tutto a sassi tranne il bordo perimetrale in cemento che
raggiungeva il portone d’ingresso.
Noi bambini del cortile avevamo il divieto assoluto di uscire dal portone, il
“diretto”, il tram che andava a Monza, passava rasente il marciapiedi,
appena fuori l’uscita e il suo passaggio produceva un fischio e un vortice
d’aria.
Il cortile, unico spazio libero per i nostri giochi, ospitava in fondo una
piccola cappella, con lo sfondo in azzurro, dedicata alla Madonna. Una
piccola recinzione di ferro ne delimitava l’ingresso e una nodosa pianta di
edera faceva da tetto di protezione alla nostra Madonnina che da li’ ci
sorrideva rassicurante, con il suo Bambino in braccio .
Durante tutto l’anno il cortile era vissuto da noi bambini, se liberi dalla
scuola, ma durante il mese di maggio, si animava di donne che pulivano,
lavavano e, dentro la piccola recinzione,mettevano fiori, piante, e grandi
ceri colorati ai lati della Madonnina.
A sera arrivava il sacerdote, preceduto dai chierichetti ed era il segnale : le
persone si riunivano in cortile, recitavano il rosario e mi ricordo che ero come
inebriata da questa grande festa con tanta gente, con il profumo dei fiori e
le luci delle candele.
Tante “Madonnine” di Sesto con il tempo sono ormai sparite purtroppo, ma
non la “mia ”, per fortuna . Lei è ancora li’, con il suo sfondo di azzurro e, se
Il tempo trascorso l’ha un poco segnata, Lei ha mantenuto inalterato il bel
viso sorridente e rassicurante che ha accompagnato tutta la mia infanzia...