Gli articoli sono una parte di lingua che non possono stare senza il nome. Ci sono alcune persone, come gli articoli che devono stare sempre insieme, attaccate. E dopo, quando uno va via quegli “articoli” non sanno neanche come cambiare la lampadina o dove si butta la pattumiera. Bene è anche molto bello stare insieme. Ma insieme come due persone, due nomi forti ed equivalenti.
Come tu ti senti? Ti senti sola?
Già il sentirsi non è scontato. Questa domanda mi ha sempre turbato, mi ha sempre fatto sentire un pochino inadeguata. Perché la straniera si sente così persa sia nel paese di partenza sia nel paese di arrivo..? Muovendosi un vettore che va dal polo “essere nessuno” al polo “essere qualcuno” . Questo vettore è instabile per quanto bravi siamo, si troverà sempre sbilanciato anche quando crediamo di essere nel mezzo.
La mia risposta la sto trovando ora.
Ci sono volute tante strade, molte delle quali sterrate. Personalmente, ho scoperto che cercavo al di fuori qualcosa che mi stava DENTRO.
E non servono le parole, bastano le emozioni. Mi serviva qualcosa che mi emozionasse e mi appartenesse. E appartenenendomi mi forma, mi plasmasse come individuo.
Non appartengo ad un luogo, ad una lingua. La lingua, i luoghi, i sapori, i riti mi appartengono ed appartenendomi mi emozionano. E non servono queste divisioni e categorie. Mi emoziona Desio alla mattina presto con la sua aria fresca, mi emozionano i profumi di gelsomino delle sere d’estate, le montagne quali vedo quando vado verso Lecco. Ed altre infinite visuali e sensazioni che mi sono state date qui. Non è facile per noi partire, abbandonando il calore di una casa, la dolcezza di una lingua che ci ha plasmato la mente e non è facile costruire un’altra casa ed un’altra lingua nostra nuova “fondatrice” di pensieri.
Ma ogni posto dove ti emozioni e dove sta il tuo cuore - è la tua casa, che ti fa sentire bene.