Maria Letizia Gorga, laureata in Lettere con Lode presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi su Gatta Cenerentola di G.B.Basile.
Diplomata presso la Scuola Internazionale dell’Attore diretta da Alessandro Fersen. Ha studiato voce e canto con i maestri: G.De Amicis-Roca, G. Jurova,T. Carcavallo e S. Molik.
Unisce da anni alla sua professione di attrice quella d’insegnante di dizione, educazione della voce e recitazione (seminari presso l’Accademia d’Arte di Palermo, per il corso di Foniatria a Napoli e Potenza diretti dal Prof. Massimo Borghese, per i corsi di formazione teatrale diretti da Ulderico Pesce in Basilicata,laboratorio teatrale presso l’Istituto San Leone Magno di Roma,
docente di dizione ed educazione della voce presso la scuola ARTES di Pomezia diretta da Enrico Brignano).
Ha lavorato sull’interpretazione e la diffusione della Poesia con Achille Millo, Elio Pecora, P.Perilli, per i Sentieri della poesia,l’Einaudi e il festival Mediterranea diretto da F.Bettini.
Ha realizzato il dvd “Avec le temps, Dalida” tratto dall’omonimo spettacolo,distribuito dalla CNI,Compagnia Nuove Indye. Ha inciso il disco de “La Cantata dei Pastori” di Peppe Barra e del “Decamerone” di Renato Giordano, entrambi con le musiche originali di Lino Cannavacciuolo.
Nel disco Satyricon canta i brani di Mario Rivera e Gabriele Coen. In teatro è diretta da Vassiliev, De Simone, Albertazzi, Scaparro, Barra, Sepe, Russo, Ammendola, Pesce, Giordano, Pedroni, Giorgetti, La Manna, Gazzara, Varani, Tamburi, Prosperi, Belli, Argirò, etc.
Nel 1995 viene premiata come migliore attrice protagonista al festival di Fondi per lo spettacolo “Controfigura” con Franco Castellano.
In cinema e in televisione è stata diretta da Ammendola e Pistoia, Laudadio, Balducci, Izzo, Odorisio, Terracciano, Ponzi, Rocco, Parisi, Graffeo e Manni, Pingitore, Colabona, Mercalli, etc.
L'intervista.
-Quando ti sei accostata per la prima volta al mondo "artistico"?-
"Ho iniziato ad 11 anni in una compagnia di teatro giovani diretta da una doppiatrice e da allora il teatro ha sempre abitato in me. Non pensavo dovesse diventare la mia vita, ma la vita a volte sceglie al posto tuo. Mentre facevo la facoltà di medicina, mi hanno offerto una parte da protagonista in una commedia di Feydeau e da lì una serie di proposte di lavoro…un segnale troppo forte perché lo ignorassi."
-E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?-
"L’urgenza di raccontare, di rendere visibile quell’invisibile rete che ci lega alla realtà e ai nostri sogni. Farci strumenti di cultura per aprire le nostre menti ed i nostri cuori. Essere alimento in una società rassegnata alla povertà intellettuale e spirituale. Evitare la morte attraverso una buona storia che qualcuno magari vorrà ascoltare, come fece Sherazade."
-Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?-
"In primis la mia ostinazione e la mia passione, poi tutti i Maestri che ho avuto la fortuna d’incontrare…il grande Maestro russo Vassiliev, il geniale compositore De Simone, Scaparro e il mio lungo e fecondo incontro con Peppe Barra, il mio compagno Pino Ammendola che ha scritto per me lo spettacolo-omaggio a Dalida con cui giro da più di dieci anni, e tutti quelli che hanno creduto in me e hanno condiviso un viaggio."
-Un aneddoto che mentalmente non ti lascia…-
"Forse ogni segnale riconosciuto può diventare un aneddoto, tutte le meravigliose coincidenze celesti della vita….il mio incontro da attrice con il canto,quando feci l’audizione per Gatta Cenerentola. Cantai per De Simone la sua meravigliosa Jesce sole e recitai in lingua napoletana pur essendo romana..una scommessa, spero, vinta quando al teatro Augusteo di Napoli mi dissero in camerino:”Perché ti dai le arie da italiana del nord quando sei napoletana?”
-Parlami del tuo ultimo "progetto"-
"Da anni mi piace raccontare le donne attraverso la musica, storie di donne che hanno lasciato un segno nella storia e che ancora oggi abitano il nostro immaginario. Donne guerriere, determinate, coraggiose ma vere anche nelle loro fragilità, donne che hanno amato con tutte se stesse, che hanno rischiato la loro vita per un ideale, per una scintilla di eterno. L’ultimo progetto è quello sulla grande cantante argentina Mercedes Sosa, una pasionaria esiliata dal regime dei colonnelli, la cui voce si è fatta strumento di lotta per la libertà del suo popolo. A novembre presenterò questo lavoro a Roma al teatro Lo Spazio. Prima,però, appuntamento al teatro Ghione con la commedia “Uscirò dalla tua vita in taxi” di Waterhouse e Hall, per la regia di Pino Ammendola con Franco Castellano, Maximilian Nisi e Ketty Roselli, dopo il grande successo al Festival di Borgio Verezzi e in tournèe."
-Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?-
"In questo momento ho realizzato un piccolo grande sogno lavorando con un regista potente e visionario.. nel suo nuovo film...Una partecipazione in un cast d'eccezione. Un’occasione indimenticabile, di cui parlerò nella prossima intervista!
-Definisciti in tre parole. Leale, ostinata ed un po’ burbera.-
"Se tornassi indietro cosa non rifaresti? Rifarei tutto ciò che ho fatto, forse con meno pudore. Il mio amico e mentore Giorgio Albertazzi mi consiglia sempre di non essere così schiva e riservata…”Par délicatesse J’ai perdu ma vie”, diceva Rimbaud,ma questa è un’altra storia."
Ringraziamo questa "grande artista" internazionale e vi diamo appuntamento a domani, su Stelle di Giorno!