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Raffaella Lamastra: "Non voglio un figlio da te"...

Un figlio è per sempre ... E' questo che oltrepassa l'Amore.

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"Ho voglia di averlo, di coccolarlo, di amarlo. Ho voglia di conoscerlo, di sapere com’è e come sarà. Ho voglia di vederlo sul seggiolone, di dargli la pappa. Ho voglia di sentirlo piangere e ridere. Ho voglia di cullarlo, di cantargli la ninna nanna. Ho voglia di Te Bambino. Non sono capace di toglierti la vita. Perdonami, perché un giorno diventando grande ti accorgerai che esistono i papà, ma il tuo non ci sarà a tenerti la mano quando avrai paura, perché il tuo papà ha avuto più paura di Te."

Come si fa a rimanere in silenzio? Come si fa a non esternare ciò che si ha dentro, quando si ama! Perchè d'amore parla il libro di Raffaella Lamastra... Dolore, forza, coraggio, rabbia, arresa... I colori che possiede l'inverno, l'estate che possiede colori... Il ventre di una donna, una culla che accoglie, genera, incontra, avvolge... Eppure l'autrice non si vanta di questo privilegio, anzi, si annulla!

"Poi mi sedetti, sul sedile del wc, non c’era nulla in quella stanza da bagno, non c’era nulla, neppure una finestra da cui gettarmi..."

Ecco la certezza di un grido! La possessione di un'invenzione, di una morte che non le apparterrà mai, perchè ella urla alla vita, pur rimanendo sola e avvinghiata alla sua angoscia, scomposta, ricomposta, nuda, un piccolo puzzle incompleto, una piccola donna...che ama.

"Guardavo le due donne che avevano indossato il camice e che ora si trovavano sotto le lenzuola bianche, attendevano il loro turno, aspettavano di essere portate in sala operatoria, aspettavano la morte del loro bambino, del bambino che viveva nel loro grembo e che non volevano. "

I suoi scalzi pensieri si azzuffano come fossero uomini in cerca di d'identità, quell'identità che si perde dopo l'adolescenza... quel macabro presagio di appartenere all'albero di quel frutto proibito, come proibite furono le decisioni unilaterali di chi al mondo non vuole diventare padre!

Eppure Raffaella il suo uomo l'avrebbe voluto più forte, più deciso, avrebbe voluto che la notte l'avesse fatto dormire per poi svegliare in preda alla follia e desiderare come lei quel figlio che da lontano smaniava di vita!

"Quale regalo più grande avrei potuto ricevere in quel momento se non il rivederti anche solo per pochi istanti attraverso uno schermo. Stavi bene, e ti agitavi quasi per volermi salutare con le tue braccia minuscole."

La verità. Qual è la verità di un uomo in fondo? Se non quella di decidere al posto tuo!

Che scomoda realtà!

"Invece di vederlo scappare, avrei voluto vederlo corrermi incontro." 

"Vorrei un Natale con il tuo papà. Mi piacerebbe che lui, facesse un regalo anche a noi... Un cuore, “il suo cuore”, nient’altro. Lo so, Bambino, chiedo troppo! Sai, mi piace ascoltare la sua voce ed ogni tanto, gli telefono, entro nella sua segreteria e ascolto la breve frase registrata. .."

L'Amore, il figlio nascosto, l'abbandono, l'attesa, la nascita.

Raffaella ha vissuto un Amore, amaro, che nessuno avrebbe potuto fermare... Neanche Dio l'ha fatto...perchè Andrea un giorno parlerà della sua mamma e i suoi occhi brilleranno d'azzurro, perchè lo farà davanti al mare, dentro la sua libertà !

Osserverà le sue mani e troverà ciò che la vita gli ha sottratto...solo che quel giorno non gli importerà... perchè è stato Amato!

 

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