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Riccardo Irrera: Dopo The Elevator...una coproduzione italo-americana, al via il progetto top secret!

"Logli, Pondi, Graiani...Il Poker con Irrera: Quattro carte vincenti "oltreoceano"!

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L'Ospite di oggi, per voi cari ed affezionati lettori del nostro quotidiano, è lo sceneggiatore italiano Riccardo Irrera

Chi è Riccardo?

Nasce nel 1972, all’età di 20 anni si trasferisce a Los Angeles dove studia recitazione e scriptwriting presso The Lee Strasberg Theatre Institute.

Continua gli studi l’anno seguente presso la sede di Londra.

Ritorna in Italia nel 1995 e comincia subito a lavorare come autore teatrale e attore nei teatri off della capitale. Scrive e adatta alcune commedie, da Eric Bogosian a Pier Vittorio Tondelli.

Continua a scrivere per il teatro e nel 2006 rimane in scena per un mese al Teatro Sistina con un musical con Pino Insegno (Un po’ prima della prima).

Nel 2000 inizia a lavorare costantemente per la televisione e il cinema. Ha scritto dalla soap opera (Cuori Rubati, Vivere, Sottocasa) alla lunga serialità (Compagni di scuola, Grandi Domani, Don Matteo, Il Restauratore) alla sit-com (Premiata Teleditta, Maitena, Via Verdi) alla miniserie Rai, (K2 La Montagna degli Italiani, per la quale ha ricevuto il premio “Annuario del Cinema Italiano, 33° edizione Medaglie d'oro – Una vita per il cinema” come miglior sceneggiatura).

Il cinema lo vede impegnato dal 2000. Le sceneggiature di K il Bandito, 9Mq, Mio Papà, The Elevator, di Massimo Coglitore, sono solo alcuni dei lavori che firma.

Nel 2007 esce la sua prima opera letteraria (Notte Bianca), un racconto noir nella raccolta Omicidi all’Italiana edito da Mondadori, replicato nel 2014 da un racconto sul padre di Victor Hugo nella raccolta Pére Lacheis, racconti dalle tombe di Parigi.

Ha lavorato con Tonino Guerra, Martin Donovan, Sandro Petraglia, Salvatore Nocita.

L'Intervista

Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo "artistico"?

Da piccolo, molto piccolo. Passavamo spesso le estati in Sicilia, a trovare i nonni, gli zii, i cugini... una volta mi portarono a vedere il Teatro Greco di Siracusa. Venni immediatamente travolto dalla magia di quel luogo, mi immaginai gli antichi attori, i gradoni colmi di pubblico... nella mente e negli occhi del bambino quel luogo prese vita. Da quel momento capii cosa avrei fatto da grande.

E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?

Il bambino dentro di me. Lo stesso che rimase folgorato nel Teatro Greco di Siracusa. Non riesce proprio a starsene buono, continua a immaginare storie, a vedere personaggi, mi tormenta con questa irrefrenabile voglia di raccontare... e io non riesco a farlo smettere. Così non mi resta che assecondarlo.

Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?

Chi mi ha permesso di essere quello che sono.

Parlami del tuo ultimo "progetto"

Tanto cinema. Oltre al nuovo film di Massimo Coglitore, ci sono due commedie internazionali per una coproduzione italo-americana, ma non voglio dire altro.

Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?

Solo uno? La lista è parecchio lunga ma dico Scorsese e i Coen su tutti.

Definisciti in tre parole.

Un lucido folle.

Se tornassi indietro cosa non rifaresti?

Preferisco guardare piuttosto a quello che rifarei: l'esperienza di vivere a Los Angeles, è ciò che mi ha formato di più.

Cosa consiglieresti ai giovani che si vogliono accostare al mondo del cinema?

Di guardare i grandi classici, i grandi registi del passato, Welles, Visconti, Fellini, Pekinpah, George Roy Hill, Billy Wilder... di avere fame, di approfondire e di non fermarsi mai alla superfice ma andare sempre in profondità ad una storia.

Per approfondire la conoscenza su Riccardo Irrera:

http://www.maspasapienza.com/venerdi-11-luglio-la-testimonianza-di-p-logli-a-pondi-r-irrera-e-m-graiani/

Ringraziamo il nostro ospite e vi diamo appuntamento su Stelle di Giorno, per un'altra intervista, un'altra emozione!

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