Un attore a tutto tondo, ma anche il direttore artistico del Teatro Vittorio Emanuele di Messina fino allo scorso anno, conosciuto in ambito internazionale per aver interpretato Michele Greco ne: Il Capo dei Capi, personaggio che da allora lo contraddistingue seguendolo lungo la sua carriera professionale.
Ma leggiamo insieme chi è Maurizio Marchetti e perchè il pubblico lo ama.
Dopo svariate collaborazioni come DJ, autore e conduttore radiofonico e televisivo (siamo nel periodo del boom delle emittenti private in Italia), debutta sul palcoscenico nel 1977 come attore ma la sua carriera di uomo di teatro a tutto tondo proseguirà intensamente nel corso degli anni anche come regista ed organizzatore, come produttore e come direttore artistico. Particolarmente intensa la sua attività come attore teatrale: ricordiamo fra i tanti registi con cui ha lavorato, le sue collaborazioni con Franco Enriquez, Arnoldo Foà , Guido De Monticelli, Antonio Latella, Andrea Camilleri, Alvaro Piccardi, Carlo Quartucci, Gianfranco De Bosio, Walter Pagliaro, Gigi Proietti, Antonio Calenda, Dario Fo. Nel 2010 inizia un sodalizio artistico con Ninni Bruschetta che porterà i due artisti messinesi a mettere in scena, Bruschetta alla regia con Marchetti protagonista, Lavori in Corso di Claudio Fava (metafora corrosiva e tragicomica sull'Italia del Ponte sullo Stretto di Messina) per tre stagioni e, nel 2012, L'ufficio di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre (gli autori della serie tv Boris). Lo ricordiamo ancora in Dove la trovi una come me diretto da Capitani nel 2010.
Negli anni conduce vari laboratori teatrali, sempre con l'appassionata collaborazione del suo amico e maestro Donato (Pupetto) Castellaneta. Dal 2007 al 2013 è stato direttore artistico della Sezione Prosa del Teatro Vittorio Emanuele II di Messina. Nel cinema, esordisce nel 1989 con il film Visioni private con la regia di Ninni Bruschetta e Francesco Calogero. Le ultime sue interpretazioni nelle sale sono ne Il gioiellino di Andrea Molaioli e nell'opera prima di Pif La mafia uccide solo d'estate, uscita nel 2013. Ha recitato in molti film e serie televisive tra le quali Il commissario Montalbano ("La Pazienza del Ragno") e Butta la luna nel 2005, La vita rubata nel 2007, Il bambino della domenica nel 2007, Lo smemorato di Collegno nel 2008 e Le ragazze dello swing (migliore mini serie dell'anno ai Festival della Televisione di Montecarlo e di Shanghai) nel 2009, queste ultime tre produzioni tutte dirette da Maurizio Zaccaro (con cui tornerà a lavorare nel 2013 nel tv movie A testa alta). Particolarmente apprezzata sul piccolo schermo è stata l'interpretazione del personaggio di Michele Greco nella fortunata serie televisiva Il capo dei capi (2007).
La serie Le Mani dentro la Città , diretta da Alessandro Angelini, ed il tv movie Il Giudice Meschino, diretto da Carlo Carlei, sono in uscita nel 2014. Il cortometraggio Il premio di Ermanno Olmi, di cui è protagonista, girato nel 2009, è stato visto da oltre 13 milioni di persone, tra televisione, internet e cinema.
L'Intervista a Maurizio!
Quando ti sei accostato per la prima volta al campo artistico?
A tre anni quando ricordo di aver riconosciuto mio nonno, artista mancato ed ingegnere fallito!
Costa ti spinge a continuare questo percorso?
Sono troppo vecchio per cambiare!
Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?
Non ho ottenuto "successo", solo un minimo di notorietà per la confusione che fa la gente (ahimè soprattutto i ragazzi) tra realtà (la storia della mafia degli anni70/80) e finzione ("Il Capo dei Capi", ottima fiction di Canale 5. Mi riconoscono come "don Michele Greco" e non sanno dell'orrendo capomafia che é stato realmente, sanno a memoria le mie battute ma non sanno che molte sono state dette nella realtà e non precisamente a fin di bene.
Un aneddoto che ricordi spesso...
Ti racconto questo: mi ferma un giovane uomo dall'età non perfettamente definibile (tra i 28 ed i 43...come chi ha molto vissuto nel disagio della strada...) che cammina seduto di traverso su un vespino. Mi guarda fisso per qualche istante, con uno sguardo compiaciuto e senza proferire parola. Poi mi stringe la mano con forza tra le sue: "Lei é un grande! - mi dice in siciliano, guardandomi negli occhi e pauseggiando sapientemente (lui sì, vero "attore"!) - Quando ero in carcere a Napoli (come dicesse: quando andavo al liceo...) e proiettavano il film (sarebbe "Il Capo dei Capi", per troppi é "il film") c'era un silenzio, non si sentiva volare una mosca. Alla fine della puntata venivano da me a chiedermi se era vero (compiaciuto e fiero!) che noi siciliani facevamo così come nel film...e mi chiedevano un sacco di cose...erano tutti di là ...ergastolani, omicidi...a me chiedevano, a me che avevo solo dieci anni!". Anche al mio ammiratore era toccato il suo momento di "successo". Quella tenerezza mista a compassione che provai e provo per quel mio amico del momento sono indimenticabili.
Il tuo ultimo progetto?
Ho realizzato TERREMOTO, uno spettacolo multimediale che tratta del terremoto di Messina e Calabria del 1908 ma riguarda tutti gli eventi catastrofici che ci danno la misura della violenza incontrollabile che può avere la natura, confrontata con il piccolo quotidiano che ognuno di noi vive e che può venire spazzato via da un momento all'altro. Sono molto fiero di averlo realizzato con i miei cari Egidio Bernava (che ha messo a disposizione dello spettacolo il suo straordinario archivio audio visivo), Orazio Corsaro, che ne ha composto le musiche originali, eseguite da Viola Adamova e Beppe Blanco, Maria Serrao, straordinaria attrice, Mimmo Gangemi, che si é cimentato per la prima volta con la scrittura di un testo teatrale.
Un sogno che vorresti realizzare...
Il mio "sogno"?!... Se parliamo di vita reale vorrei godere dei miei affetti senza mancare dalle loro esistenze e senza vivere la loro assenza dalla mia...in una vita da "viaggiatore esistenziale" non é facile... Se parliamo del mio lavoro, mi piacerebbe incontrare un personaggio completo e farlo diventare una persona sul grande schermo...
Definisciti in tre parole...
Talento, tecnica, temperamento e curiosità (4, non tre)
Se potessi tornare indietro cosa non rifaresti?
Quest'intervista?... Scherzo: non sacrificherei me stesso ed i miei affetti all'integralismo dell'utopia...insomma: baderei di più a far soldi...ma non sono portato : "chi vive, quando vive, non si vede: vive.".
Cosa consigli ai giovani che vogliono accostarsi al mondo del cinema?
Studiare, guardare, sperimentare.
Un pensiero a.........................
La bellezza della vita.
A "scuola di teatro" con Maurizio Marchetti