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Mario Parruccini: "La Moglie del Custode", al via le riprese!

Il mio primo pensiero? A Lara, la mia compagna!

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Chi è Mario Parruccini?

Mario Parruccini è Regista, Sceneggiatore, Montatore. Lavora nel mondo dello spettacolo dal 1995.

Si occupa di produzione video professionale dal 2002 vivendo fra Roma e New york e lavorando come regista, montatore, operatore video, vfx e 3d artist.

E' uno sceneggiatore e ha partecipato al Master di scrittura per cinema e tv RAISCRIPT.  Fotografo professionista con pubblicazioni all'attivo.

Come Regista, Montatore e Sceneggiatore ha realizzato Cortometraggi: "fallo di vetro", "di spalle" (premi: premio della giuria di qualità al "L'anello debole Film festival 2010") "insalata russa", "I Tweet" (premiato: miglior corto al "MaxFest 2012", miglior corto Mauro Bolognini Film Fest 2012 Miglior regia al "XIV VideoLab Film Festival",Menzione speciale al "Settimo senso film festival 2012"), Videoclip:

"The Storyteller", "Love" (premiato: menzione speciale miglior regia al"Mompeo in corto", Official selection at "Other Venice Film Festival", miglior video MOFILM LONDON B.O.T.B. 2012), Commercials (vari) per Renault Italia e CIELO TV. Come Operatore, Montatore e Colorist ha partecipato ai Cortometraggi:

"In nomine patris" by Claudio Formica "I Tweet", Margerita di Alessandro Grande (colorist) VFX and 3D artist Film: "The return of the zombies" by Charlie P. Lamberti Videoclip: "The Storyteller".

Vince il concorso e frequenta con profitto il corso RAISCRIPT per sceneggiatori di cinema. Ha all'attivo videoclips, cortometraggi e spot pubblicitari.

L'Intervista.

Quando ti sei accostato per la prima volta al campo artistico?

Il mio primo approccio con il mondo artistico è stato da bambino. Avevo 13 anni e ho cominciato a suonare la chitarra. Da lì la passione e le strade percorse mi hanno portato a rendere la musica il mio mestiere lavorando come autore e produttore discografico per 15 anni. Durante questo percorso sono incappato nella necessità di dover realizzare un video musicale di una band che stavamo producendo ed è stato un colpo di fulmine. Ho mollato la musica e ho cominciato a studiare cinema e videomaking, i sono trasferito in America per perfezionarmi e guadagnare il tempo perso nel settore e sono stato molto fortunato a raccogliere i frutti in questi ultimi anni dell’impegno che ho investito nella preparazione.

E oggi cosa ti spinge a continuare questo percorso?

Fare cinema, o realizzare un videoclip, montare un lavoro o occuparsi della postproduzione, per me è diventata una necessità. Nonostante le enormi difficoltà del settore, la mancanza di fondi, di lavoro, di opportunità, il bisogno di raccontare delle emozioni e delle storie attraverso le immagini è più che altro un’esigenza alla quale non posso rinunciare.

Chi vorresti ringraziare per il successo ottenuto?

Quando ottieni dei risultati chiaramente la soddisfazione personale e la conferma di non aver investito tutto n una direzione senza sbocchi, ti fa avere quella piccola presunzione di averne avuto, almeno in parte il merito. Ma poi se pensi a quante persone lavorano dietro le quinte, all’importanza che hanno per ogni piccolo fotogramma che riesci a girare, ti rendi conto di quanto il merito è soprattutto della squadra di lavoro che hai scelto per farti accompagnare nel raccontare la tua storia. Quindi bisogna ringraziare sempre e persone che credono in te e nelle tue storie.

Un aneddoto che mentalmente non ti lascia...

Mentre giravamo I TWEET mi sono trovato di fronte ad un problema molto grande: una divergenza di vedute con l’attore che avevo scelto per il ruolo del barbone mi aveva costretto a rimuoverlo dal cast 3 giorni prima delle riprese. Riguardando le foto dei casting ho rivisto la foto di Doug Barron che mi aveva comunque colpito durante la fase di scelta. Quando ci siamo incontrati 2 giorni prima delle riprese, ho trovato un uomo di una grande delicatezza. I modi quasi principeschi e un atteggiamento molto formale mi avevano scoraggiato subito poiché mi rifacevo ad un’idea ben precisa che avevo per il ruolo del barbone. Mi sono fatto coraggio e gliene ho parlato e sono uscito sconsolato dalla sua casa di New York con la certezza che sarebbe andato tutto male. Il giorno delle riprese, ero impegnato a girare alcune scene mentre aspettavamo Doug. Durante una di queste, mi accorgo che un barbone si trascinava proprio in mezzo al campo che avremmo dovuto riprendere e chiedo al mio aiuto di invitare gentilmente l’uomo ad allontanarsi. La sorpresa è stata incredibile quando mi sono accorto che quel barbone era il NOSTRO barbone Doug che, calatosi nella parte, aveva dormito in strada ed era venuto vestito da senza tetto viaggiando in metro come un vero senza tetto. Chi ha visto I TWEET, conosce il risultato.

Parlaci del tuo ultimo progetto

Nei prossimi mesi cominceremo le riprese del mio, credo ultimo (in tutti i sensi) cortometraggio “La moglie del custode”. Per questa storia, scritta da Angela Giammatteo, autrice vincitrice del premio SONAR 2012, ho avuto la fortuna di incontrare dei produttori disposti a supportare la realizzazione del lavoro: la Tauron Entertainment nella persona di Paolo Zanotti e Patrizio Trecca. Non voglio svelare troppo…E’ una piccola storia d’amore e di realtà. Ambietata nel carcere di Torino “Le Vallette” la moglie non vedente del custode (Lucia Sardo) ed il custode (Giorgio Colangeli) si trovano a dover affrontare la difficoltà di abbandonare un mondo finito che per lei è l’ unico mondo possibile.

Per realizzare il tuo sogno con quale regista vorresti lavorare?

Facendo principalmente il regista mi piacerebbe intanto lavorare come regista..ahahhaha..chiaramente avere l’opportunità di rubare con gli occhi il lavoro ai più grandi artisti del mondo sarebbe un sogno impensabile. Mi piacerebbe riuscire a stare su un set di Martin Scorsese, Alfonso Cuaron, Christofer Nolan, Steven Spielberg… Roman Polanski…tutti autori diversi ma dai quali imparare anche una piccola cosa sarebbe, secondo me, un vantaggio talmente enorme da cambiare la visione delle proprie cose.

Definisciti in tre parole...

Testardo, permaoloso, sognatore

Se tornassi indietro cosa non rifaresti?

Se tornassi indietro rifarei tutto poiché ogni cosa, errori compresi, mi ha dato la consapevolezza di quello che riesco a fare oggi.

Se potessi che consiglio daresti ai giovani che vogliono accostarsi al mondo cinematografico?

Il discorso ai giovani è molto più complesso di quello che vorrei che fosse. Insegnando sia nel settore cinematografico che fotografico mi trovo spesso a contatto con giovani pieni di talento e purtroppo oppressi da un mondo lavorativo con zero opportunità. Non mi piace dire ai giovani di cambiare paese, poiché può sembrare una soluzione troppo semplice. Quello che di solito dico è di studiare molto, essere preparati, fare molta esperienza ed inventarsi il proprio lavoro. Oggi con internet e i nuovi canali di diffusione, la possibilità del digitale democratico, le opportunità si moltiplicano. E’ vero anche che questo aumenta la concorrenza, ma un artista preparato, più preparato degli altri, alla fine trova la sua strada. Quindi..studiate!

Un pensiero a..............

Il primo pensiero della mia giornata è rivolto a Lara, la mia compagna che mi supporta, mi sopporta e mi sostiene nei momenti più dififcili e, chiaramente, alla mia famiglia senza la quale non avrei potuto avere la possibilità di trentare di realizzarmi in questo mestiere da sogno.

Ringraziamo il regista Mario Parruccini e gli diamo appuntamento sempre qui, su Stelle di Giorno, per un'altra intervista, un'altra emozione!

 

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