Sussurri alle fnestre
e in me scendono le scale
fino alla ricerca della sete.
Acqua leviga la roccia
dietro le tende della notte.
I miei sogni mi svegliano come neonati,
ogni tre ore per la fame.
Sentissi come piangono
e urlano dagli occhi, il tuo nome.
Divento
il fianco sinistro su cui mai
m'addormento
e nell'invecchiarmi addosso
rimane rosea la pelle dell'Amore.
Sono diventata come mi vedi
e come io, imparerò a guardarmi
cercando solo di riconoscermi:
distante dal giorno che m'aspetta
e quasi vera di notte.
Beatrice Niccolai