IL CIELO HA IL TUO NOME
Ma voglio che mi ascolti, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo. Ascoltami bene: tutto questo è per te.
Tutto questo casino che ho nella testa, tutta questa indecisione, tutta questa sensibilità , tutta questa paura e tutta questa forza. Tutto quello che scrivo, tutto quello che vivo, tutto quello che ascolto e tutto quello che guardo. È per te, tutto. E io, io stessa, sono per te.
Sono il risultato di quello che mi è successo dal momento in cui mi hai guardata la prima volta. Se non ci credi guarda: io sono il risultato di un tuo sguardo, di ogni tua accortezza, del tuo profumo sulla mia maglietta rossa.
Io sono il risultato di quello che sei stata tu. Di quello che tu sei stata per me.
Perché ti sto scrivendo adesso? Perché arriva il momento, nella vita di ognuno di noi, in cui dobbiamo fare i conti con quello che siamo e con quello che ci ha reso, inesorabilmente, quello che siamo. Quel momento in cui non si può più fuggire, e bisogna aggrapparsi a quello che resta per risalire.
Tu sarai sempre quello che mi resta, e io sarò sempre quello che di te resta qui.
Ogni tuo dettaglio, ogni tua sensazione, ogni volta che hai avuto il terrore di provarci eppure l'hai fatto lo stesso, ogni volta che hai lottato perché ce la potevi fare, e hai perso perché semplicemente a volte va così e basta.
Tu, quello che mi resta, ed io quello che di te, resta qui.
Non ti consola? A me si.
IL ARIA