L’euforia della grande festa si respirava già lungo le strade verso Pordenone. Camper, macchine dai cui finestrini svettavano bandiere tricolore, autogrill presi d’assalto da volti amici e sorridenti, sconosciuti uniti dalla gioia di sentirsi parte della stessa famiglia.
Non nascondo d’esser stata colta, a tratti, da un senso di nostalgia e d’amarezza, quel groppo che prende allo stomaco nel rievocare ricordi dolci, ma trascorsi.
E così, la mente vola a quando nessuno avrebbe mai pensato che si potesse – com’è accaduto di recente allo stadio – fischiare l’Inno di Mameli, a quando tutte le occasioni erano buone per affermare con orgoglio: “Io? Io sono italiano!”, a quando, se ti fermavi a parlare con un passante, nessuno ti guardava di sbieco, chiedendosi con sospetto cosa mai volessi.
Ho rivisto, per un giorno, il mio Paese e di questo devo ringraziare gli Alpini. C’era una volta l’Italia, terra del sole e di brava gente… C’è ancora, quell’Italia, solo che fatica a rialzarsi.
Ho capito che abbiamo bisogno di obiettivi comuni, di rieducarci al sorriso e, soprattutto, di lasciare da parte la diffidenza e stare insieme, uniti.
Non un’area di servizio, una piazzola, un qualsivoglia punto di sosta, in cui non ci sia stato offerto un bicchiere di vino, un assaggio, un aiuto, una parola. Solidarietà, insomma, quella stessa solidarietà che è il leitmotiv del Tour Vivere da Campione.
Non potevamo sperare in un contesto migliore, per dare l’annuncio dell’inizio della nostra avventura.
Non ci sono parole per ringraziare chi ci ha messo per un po’ a disposizione i “suoi” riflettori in un giorno così importante.
Non è mia intenzione fare sviolinate, né scadere in un florilegio “spolverato” di blandizia, dunque lascerò che siano le immagini a parlare per me.
Mi è però impossibile non esprimere brevemente la nostra gratitudine a tutti gli intervenuti, allo staff – che ha messo in piedi un’organizzazione perfetta – all’Ufficio Stampa dell’Ana (Associazione Nazionale Alpini), al mensile L’Alpino, che ha palesato interesse e partecipazione e ha promesso di seguire la nostra impresa, ai Comandanti e ai Generali che hanno espresso simpatia e benevolenza.
Un pensiero speciale, va al Generale Silverio Vecchio, Segretario Nazionale e Vice Presidente dell’Ana che, nell’accogliere il nostro ultraciclista Alessandro Colò, che l’ha omaggiato con la maglia ufficiale del Tour*, ha “ricambiato la cortesia” concedendo all’atleta il Gagliardetto del Consiglio Direttivo Nazionale.
Che onore, Alessandro!
*Un abbraccio a Ruggero Di Franco e Luigi Gorgoglione (Sweet Years, Monella Vagabonda e Hooli) per aver fatto giungere direttamente a Pordenone le maglie Hooli realizzate apposta per l’occasione, in tempo record e con corriere, nonostante tutte le strade fossero chiuse… siete magici!
Vi aspetto prossimo appuntamento di VIVERE DA CAMPIONI !!!