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LE DIPENDENZE AFFETTIVE - intervista alla dottoressa Emanuela Papa

Yin e Yang

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Emanuela benvenuta alla rubrica “YIN e YANG”, ci parli un po’ di te?
Buongiorno sono la dottoressa Emanuela Papa, sono laureata in psicologia, specializzata in Psicoterapia intersoggettiva costruttivista e ho due master: il primo in psicodiagnosi preso a Londra e il secondo in teorie e tecniche di Mental Coaching conseguito a Barcellona. 
Attualmente mi occupo di Psicoterapia e Mental Coaching privatamente e per le aziende, inoltre sono gestore delle risorse umane presso lo Studio medico Medibeproject di Verona.

Che cosa sono queste famigerate dipendenze affettive? Perché si soffre tanto?
Le dipendenze affettive sono degli stati di dipendenza che hanno a che fare con delle ferite narcisistiche che si sono verificati nell’infanzia, ma anche nella preadolescenza e adolescenza fino all’età adulta, cioè fino a quando la personalità si è formata.
Possiamo ritrovarle molto facilmente nelle relazioni di dipendenza tossica.
Il dipendente di fatto dipende da una sostanza, da qualcosa. Nel caso della relazione tossica si soffre moltissimo perché si dipende affettivamente da una persona e ci si incastra con il tipo personalità della  persona stessa  con cui si è sviluppata quel tipo di relazione. Può riguardare l’ambito genitoriale, amicale, romantico e lavorativo.
Non c’è solo una dipendenza psicologica ma anche di tipo fisico perché questo tipo di relazione coinvolge il cervello con oscillazioni di scariche di serotonina seguite poi da picchi inversi di depressione e ansia, dando un rinforzo intermittente al cervello stesso. Si sviluppa quindi la dipendenza dalla ricerca di quel tipo di affetto e di quel tipo di soddisfacimento del bisogno per cui la relazione è nata. Si soffre tanto perché quando si è dentro la relazione, c’è la sensazione di dover dipendere da una persona e quando la relazione dovesse terminare, si ha una vera e propria crisi di astinenza, sia dal punto di vista fisico (che va molto spesso curata con un apporto farmacologico), sia dal punto di vista psicologico e quindi deve essere sostenuta da una psicoterapia o comunque da un percorso di crescita personale che vada a lavorare sulla ricostruzione non solo della sfera emotiva e affettiva, ma anche nell’ambito della ricostruzione dell’identità della persona.

Come mai si diventa dipendenti affettivamente da qualcuno?
Il motivo per cui si diventa dipendenti affettivamente da qualcuno varia da caso. Alcuni sono dipendenti perché hanno avuto dei genitori che non hanno dato abbastanza affetto, altri perché ne hanno ricevuto troppo; di fatto, significa che c’è stato in passato un tipo di affettività relazionale che ha insegnato a dover fare di tutto perché ci sia una relazione in atto. Si va a ricercare l’affetto a qualsiasi condizione credendo sia amore incondizionato, in realtà diventa amore condizionato alla presenza di quella persona portando al sacrificio e all’annullamento della personalità di uno dei due . 

Quanto è importante mantenere dei propri spazi personali nella vita?
Non è solo importante ma necessario, sia nella vita sia nelle relazioni. Il bambino ha bisogno di dipendere in maniera affettiva e di essere coccolato e accudito dal genitore. Nell’età adulta non dovrebbe esserci più il bisogno della coccola, ma si è preparati a un successivo ruolo di genitori, dove le coccole vengono date. Gli adulti dovrebbero avere una struttura di personalità abbastanza uniforme e strutturata per crearsi degli spazi personali che limitino il proprio spazio vitale, dove esistano gli interessi, gli amici, gli studi, il lavoro, la famiglia. Avere e mantenere una propria identità attraverso il rispecchiamento dell’ambiente che ci circonda è fondamentale per mantenersi lucidi in qualsiasi tipo di relazione e soprattutto sviluppare relazioni autentiche essendo sempre quello che si è.

Emanuela, sei molto presente sui social da poco hai iniziato una nuova collaborazione in Clubhouse, ce ne vuoi parlare?
L’esperienza che io faccio su Clubhouse, è nata perché molto spesso mi chiamano come ospite, come consulente e specialista nell’ambito psicologico in varie dirette e nella fattispecie sono presente in un canale di debunker satirico a tema religioso-spirituale che si occupa anche di vicissitudini e organizzazione sociale. Si chiama “WannaBeBuddha” ed è gestito da dei ragazzi molto in gamba Luca Vitale e Riccardo Fine. Riccardo mi ha chiesto di iniziare una nuova collaborazione con una ragazza che si occupa di social media marketing, di diffusione mediatica delle informazioni psicologiche e quindi di offrire un servizio psicologico alle persone interessate, non potendo io arrivare a tutti.
Si chiama “Ergosia” e la si può trovare su Instagram. Abbiamo così deciso di aprire una “Room” su clubhouse tutti i venerdì dalle 12 alle 13 per trattare vari argomenti di psicologia che si cui parlo anche nel mio canale Youtube dove parlo di relazioni tossiche ma anche di psicologia in generale come ad esempio di disturbi legati al periodo post-covid che stiamo vivendo.

 

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